Stavolta, Ippolita Aprile e Davide Verazzani vanno cercare temi e suggestioni in Furore, spettacolo ideato e interpretato da Massimo Popolizio, con l’adattamento di Emanuele Trevi, basato sul celebre romanzo di John Steinbeck, e in scena al Piccolo Teatro Strehler dall’8 al 20 giugno prossimi.
Si parla della crisi del ’29 e dei suoi sviluppi, grazie all’intervento dell’economista Luciano Canova. Di Dust Bowl e fantascienza, con un riferimento a Interstellar. Della Route 66 e dell’epica del viaggio. E delle fotografie che descrivono la miseria di chi, attratto da facili guadagni, è finito in una specie di buco nero, di cui parla la critica della fotografia Luisa Bondoni.
Il tutto intervallato dal racconto dell’epico e terribile viaggio della famiglia Joad, in parte grazie alla voce narrante di Massimo Popolizio, in parte con la lettura di brani del libro, effettuata dall’attrice Valeria Perdonò del Menu della Poesia, ma soprattutto nelle parole dei conduttori e nelle musiche evocative e struggenti di Simone Massaron, chitarrista jazz che a Furore ha di recente dedicato un disco omonimo, e di Bruce Springsteen, con la sua The ghost of Tom Joad. Al termine, la poesia “Versicoli quasi ecologici” di Giorgio Caproni, sul tema del rapporto tra uomo e natura, letta da Valeria Perdonò.