Paese mio: ecco il titolo della puntata con cui Ippolita e Davide riprendono a parlare di teatro in questa stagione difficile appena cominciata. Un modo per sottolineare quanto la Storia, quella con la “esse” maiuscola, passi attraverso le piccole storie individuali, e sia formata da esse. L’abbiamo sperimentato nei mesi scorsi, e gli spettacoli in scena in questi giorni a Milano ne sono, inconsapevolmente, alfieri.
Si comincia con The red lion, in scena al Piccolo Teatro Grassi dal 20 ottobre all’1 novembre, con lo spogliatoio di una piccola squadra di calcio che diventa teatro delle bassezze umane. Si prosegue negli stessi giorni, al Teatro dell’Elfo, con Tutto quello che volevo, il racconto di una donna giudice alle prese con uno scottante fatto di cronaca, e si conclude con Terra matta, la lettura di un libro incredibile, vero e proprio caso letterario dei primi anni del XXI Secolo, che racconta l’intreccio tra storia personale e storia d’Italia del ‘900, scritto in un misto di italiano e dialetto da un contadino siciliano semi-analfabeta.
Perfetto corollario di un tema simile, arriva La storia, il capolavoro di Francesco De Gregori del 1985.
La storia siamo noi, nessuno si senta escluso, canta il poeta. E di poesia ci si nutre con l’intervento degli amici del Menu della Poesia, e nella fattispecie di Valeria Perdonò, con la lettura di “Tramonto” della neo-premio Nobel Louise Gluck.
Naturalmente qualcosa accade anche a NoLo, e nelle news si segnalano spettacoli che andranno in scena allo Spazio Hug e al Ghe Pensi Mi.