GOLDENOLO PUNTATA 1: WE WERE THE WORLD…WHEN VIDEO KILLED THE RADIO STARS
Ciao a tutti io sono Sergio e con un misto di emozioni vi accolgo alla prima puntata di Goldenolo
Cos’è Goldenolo, un nuovo podcast di Radio Nolo!
E sarà un podcast Golden, cioè dedicato alla musica Gold ma non tutta, solo quella degli anni ’80.
Dedicato a tutti quelli che adorano la musica di quegli anni, che si fanno rapire dai ricordi quando ascoltano le atmosfere di quel decennio particolare.
Un decennio caratterizzato da una creatività artistica impetuosa che ha prodotto tendenze e generi che ancora oggi ritroviamo. Un decennio musicale importantissimo ma non solo, è quello dove il mio gusto e la mia passione per la musica sono nati e per cui, si in questo podcast la selezione sarà assolutamente di parte. C’e’ la mia visione personale degli anni ’80 ma, nel condividerla, possiamo interagire e scambiarci pareri, curiosità, iniziative renderlo un podcast partecipativo e farlo evolvere insieme.
Potete scrivermi una mail a sergio@radionolo.it e prometto che le leggerò tutte. Ma adesso basta parlare, cappellino da baseball in testa messo al contrario, cintura el charro allacciata e si parte!!
La scelta del primo brano non è semplice, ognuno ha la sua canzone simbolo di quegli anni, ma io punto su questa. Una canzone evento che ha in una notte ha cambiato il pop per sempre. Vediamo chi la riconosce dalle prime esaltanti note!
- USA FOR AFRICA – WE ARE THE WORLD
Quanti ricordi sbloccati con we are the world eh? In questo periodo scelta abbastanza facile devo dire, grazie al documentario di Netflix pubblicato ad inizio anno che è stato il più visto sulla piattaforma per molte settimane e che ha rivelato molti retroscena di questa canzone evento realizzata in una sola notte il 28 gennaio 1985.
Le difficoltà di un mostro sacro ma un po’ diverso dagli altri artisti della stanza in quanto poco pop come Bob Dylan, la rivalità acerrima tra Prince e Michael Jackson il primo rifiutò di presentarsi cercando di imporre un suo assolo di chitarra da registrare però altrove, un Al Jarreau che faticava a concentrarsi, il rispetto di tutti per la caratura umana di Harry Belafonte, da sempre al servizio di cause umanitarie in Africa senza clamori ed infine il genio e la leadership di Quincy Jones che ha supervisionato il progetto e in una sola notte ha domato tutti quei talenti dal grande ego conducendoli a fare la storia della musica pop
Dopo 40 anni molti di loro non cantano più e alcuni ci hanno lasciato e sono ancora compianti come Tina Turner scomparsa l’anno scorso, Ray Charles nel 2004 e…soprattutto e in quell’occasione forse sopra tutti, the king of pop: Michael Jackson. Scomparso nel 2009 come non ricordarlo e ascoltarlo il re del pop.
Qui la scelta è infinita e si, i numeri di album come Off the Wall, Thriller e Bad confermano che anche se molto insediato il trono degli anni 80 sia suo. Ancora oggi, dopo 43 anni, pensate Thriller è l’album che, con oltre 51 milioni, ha venduto più copie nella storia. Quindi è lui il primo solista di Goldenolo su Radio Nolo e la mia scelta ricade su I just can’t stop loving you, da Bad del 1987. Buon ascolto.
- MICHAEL JACKSON – I JUST CAN’T STOP LOVING YOU
E’ stato il primo singolo di Bad e ha scalato classifiche vincendo il disco di platino negli stati uniti e diventando una delle preferite dalle centinaia di milioni di fan di MJ nel mondo ma, pensate un po’, non venne realizzato un video, diedero priorità ad altre canzoni dell’album.
Invece i videoclip sono stati proprio la caratteristica sicuramente più radicale della musica negli anni ’80.
Da quel decennio in poi musica e video si sono fuse per sempre e spesso il video è stato più determinante del brano stesso. Tutto cominciò cosi:
Attraversiamo l’oceano e andiamo in Gran Bretagna. La musica pop anni ’80 e non solo è dominata da artisti provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, e all’inizio di quegli anni una canzone fortunatissima elaborata da colui che diventerà un produttore musicale eccellente, dominerà classifiche ma soprattutto l’immaginario di tutti.
A settembre 1979 proprio come una profezia viene pubblicato l’album The Age Of Plastic dei Buggles di Trevor Horn dal quale viene subito estratto il singolo Video Killed The Radio Star e, l’anno dopo, indovina un po’ che coincidenza, nasce a New York l’emittente che per sempre rivoluzionerà il modo di fruire musica, l’originale e mai eguagliata Music Television ovverò MTV.
Ed il primissimo video musicale dei milioni che l’emittente e le sue consociate trasmetteranno nel corso degli anni sarà naturalmente Video Killed The Radio Star. Tutto pronto quasi tutto previsto sembra ma non era cosi in effetti perché il successo travolgente di MTV fu di gran lunga superiore alle aspettative.
Quindi ascoltiamoli i Buggles, con questo brano in realtà un po’ nostalgico che parla di come l’immagine televisiva abbia ucciso l’immaginario fantastico delle Star alla radio.
- THE BUGGLES – VIDEO KILLED THE RADIO STARS
Quindi l’era dell’immagine. Delle rockstar che non sono dalle copertine dei vinili e dei poster, prendono vita anche nei video, e accelerano nella loro fama e…ovviamente nei loro guadagni.
Nei primi anni 80 MTV cresce a super velocità, tanti sono gli artisti che cominciano a realizzare video musicali per poter promuovere i loro album grazie all’attenzione che l’accoppiata video e brano suscitava in milioni di utenti dapprima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo.
Dire Straits e Sting non erano certo sconosciuti, avevano già una solida base di fan ma insieme hanno comunque realizzato il brano Money For Nothing che parla appunto del supporto che MTV fornisce alle rockstar nel far loro guadagnare fama e conseguenti guadagni. I want my MTV, tutti volevano MTV!
Godiamoci insieme quindi la chitarra di Mark Knopfler con la sua voce insieme a quella di Sting in Money For Nothing dallo strepitoso album ononimo del 1988 e che contiene altre canzoni fondamentali della carriera dei Dire Straits come Sultans of swings, Romeo and Juliet and Tunnel of love.
- DIRE STRAITS – MONEY FOR NOTHING
Ma in questa prima puntata di Goldenolo su Radionolo dopo essere andati a zigzag tra l’evento USA for Africa, aver sfiorato the King of Pop e la nascita di MTV vogliamo soffermarci a celebrare colui che per molti nell’industria musicale è stato definito: l’uomo che ha inventato gli anni ’80, proprio l’inglese Trevor Horn.
Ha avuto ampia visione artistica e intuizioni incredibili spaziando con disinvoltura tra generi molto diversi e azzeccando una serie praticamente infinita di successi. Come dicevamo stati uniti e gran bretagna ma…non solo. Horn arriva a tirar fuori successi planetari anche dalla germania, con un gruppo che è esploso con questo brano ma poi purtroppo seppur insistendo, non è riuscito a raggiungere gli stessi livelli. Sono i Propaganda e questa è la bellissima Duel dall’album A Secret Wish del 1985.
- PROPAGANDA – DUEL
Altro importante progetto di Mr. Horn sono stati il gruppo rock, Yes, una band alla quale, come eccezione, il produttore e musicista ha prestato anche la voce sostituendo saltuariamente Jon Anderson.
Il brano che adesso ascolteremo era stato lanciato da un video dal forte impatto ed in bianco e nero con un protagonista in preda ad allucinazioni inquietanti. Canzone ancora moderna che, appunto, Trevor Horn ha fatto cantare nel suo album di cover del 2023 addirittura da un’altra icona di quegli anni, Rick Hastley. Ma ecco a voi gli Yes con la versione originale di owner of a lonely hearth, dall’album 90125 del 1983
- YES – OWNER OF A LONELY HEART
Passiamo ad un altro pezzo che ha lasciato il segno prodotto da Mr. Horn, pubblicato come singolo nel 1983 e incluso nell’album Welcome to the Pleasuredome l’anno dopo rimase nella top ten britannica e americana molto a lungo e, anche se la band si sciolse poco dopo, la canzone è ancora la settima più venduta nella storia musicale inglese. Canzone non solo dall’enorme successo ma che ha lasciato il segno per la forza del testo controverso, un inno potentissimo alla libertà sessuale. Ecco a voi dalla voce di Holly Johnson Relax dei FGTH.
- FGTH – RELAX
I FGTH furono graziati dalla mano di Trevor che collaborò con J. J. Jeczalik. Ma i due insieme non si fermarono qui…produssero un altro gruppo davvero unico nel suo genere che, gli amatori della musica elettronica ricordano sicuramente: gli Art of Noise, una vera band dedicata alla ricerca e sviluppo, come si userebbe dire in gergo aziendale della musica elettronica. Gli AON esplorarono generi innovativi e sonorità audaci ma arrivarono ad un gran successo di pubblico. Quello che ascoltiamo infatti è un brano usato in molteplici occasioni quali colonne sonore, spot pubblicitari e, addirittura, come accompagnamento all’altare di Madonna quando sposò Sean Penn nell’agosto del 1985. Il pezzo anche se si chiama momenti d’amore, non ha portato molta fortuna al matrimonio che durò meno di 4 anni ma, comunque, momento indimenticabile e riprodotto ovunque quell’anno. Ecco a voi Moments in Love degli Art of noise, su Goldenolo a Radionolo.
- ART OF NOISE – MOMENTS IN LOVE
Ma se questa prima puntata di Goldenolo si è praticamente già conclusa, il nostro viaggio negli anni 80 è appena cominciato. Scrivete a sergio@radionolo.it, oppure direttamente dal sito della radio se avete curiosità, voglia di approfondire qualcosa o semplicemente per dire che ci siete, che vi siete divertiti cosi come mi sono divertito io a selezionare queste meravigliose canzoni e parlare di quei anni.
Vi lascio con un ultima canzone tra quelle prodotte da Trevor Horn, e’ Left to My Own Devices dall’album Introspective che i Pet Shop Boys pubblicarono nel 1988. Ovviamente i Pet Shop Boys sono stati così importanti nella musica anni ’80 che ci torneremo non preoccupatevi, come sicuramente avremo occasione di parlare di miti di quegli anni come Quincy Jones, Michael Jackson, i Dire Straits o Sting.
Nel frattempo fatevi sentire, buon ascolto e…ci vediamo negli anni ’80!
- PET SHOP BOYS – LEFT TO MY OWN DEVICES