Poco più di un anno fa, il 1 Dicembre 2019, Radio NoLo ha dato vita a “Mettiamocelo in testa” , un momento di approfondimento ed a una serata di raccolta fondi in occasione della Giornata Mondiale della lotta ad AIDS e HIV.
Insieme a noi gli amici di Milano Checkpoint, a cui è stato devoluto l’intero incasso, così come abbiamo fatto la scorsa estate in occasione della “Rainbow Week” di Nolo, la Pride Week del nostro quartiere.
Milano Check Point è una associazione composta da 5 realtà (CIG Arcigay Milano, ASA Milano, Anlaids sezione Lombarda, Lila Milano Onlus e NPS Italia Onlus), dove è possibile eseguire test rapidi per HIV, Sifilide e altre Infezioni Sessualmente Trasmesse, oltre che usufruire di uno sportello dedicato alla PrEP. In meno di 2 anni dall’apertura, l’associazione ha eseguito oltre 3.000 accessi per i test di screening e segue 300 persone in PrEP (la profilassi pre esposizione da HIV) il tutto gratuitamente!
La Lombardia è la regione con il più alto numero di nuove infezioni da HIV (544 casi nel 2019 e Milano) e i centri MTS, a causa del Covid, hanno ridotto gli appuntamenti o sono chiusi e storicamente non intercettano una grande parte della popolazione, quella più a rischio, che rimane così fuori dai percorsi istituzionali.
Anche per questo, il 1 Dicembre di quest’anno, viene presentata una interpellanza al Consiglio Regionale della Lombardia per chiedere lo stanziamento di fondi all’associazione, per sostenere le azioni concrete sul campo di Milano Check Point e per permettere l’acquisto dei test, come già avviene in Emilia Romagna nei confronti del Check Point di Bologna.
L’assessore Giulio Gallera ha risposto negativamente, adducendo che “esistono già i centri MTS” e aggiungendo che “si spende già abbastanza in cura e prevenzione”.
Un anno fa, la stessa Regione Lombardia aveva accolto la richiesta del Consiglio che si era espresso a favore del supporto ed è quindi incomprensibile questa marcia indietro.
Radio NoLo ancora una volta sceglie di sostenere Milano Checkpoint, un presidio gratuito che nel tempo ha dato risposte a centinaia di persone, facendo prevenzione e affiancando e rafforzando i percorsi tradizionali, offrendo un approccio friendly e non ospedaliero, raggiungendo così i soggetti più fragili.
Per questo, noi abbiamo firmato e vi invitiamo a firmare la petizione lanciata in queste ore.