Via Venini. Via Martiri Oscuri. Via Spoleto. Via Popoli Uniti. Un progetto di riorganizzazione urbana che il Comune di Milano sta attuando nel nostro quartiere con l’intento di creare nuovi spazi di convivenza e una viabilità diversificata, con piste ciclabili e segnaletica a terra più chiara. E che sta alimentando da giorni moltissime polemiche. Ma andiamo con ordine. Il progetto nasce come sperimentazione, dopo quella attuata in via Rovereto con la zona 30, e prevede una sensibile modifica della viabilità, ma soprattutto la creazione di una piazza nel punto dove oggi confluiscono le cinque vie sopracitate. Un progetto voluto dal comune di Milano. E dagli assessori Maran e Gramellini che, riprendendo quanto proposto tempo fa dal progetto Mobì, ha cercato di coinvolgere i cittadini in un processo partecipativo e condiviso. Quali sono allora le modifiche che vedremo realizzare entro il 17 settembre? Abbiamo sentito l’assessore alla mobilità e traffico del comune di Milano Marco Granelli.
Come sempre i cambiamenti non trovano il favore di tutti. Proprio in questi giorni l’associazione commercianti e artigiani di Via Venini, che a detta del suo promotore Emilio Barbieri conta più di 80 aderenti, ma di cui ad oggi è stato impossibile verificarne la veridicità, sta raccogliendo firme in vari punti di NoLo per fermare il progetto che, a suo dire, provocherebbe danni economici agli esercenti e numerosi disguidi ai cittadini.
A fronte di chi si dice pessimista, molti commenti su NoLo Social District sono a favore, soprattutto per le modifiche di viabilità che prevedono piste ciclabili, già realizzate e visibili in via Spoleto, e una nuova piazza per il quartiere proprio davanti al Ciresola, che garantirebbe maggiore incolumità per i bambini all’uscita dalla scuola. Tra i sostenitori del progetto Davide Fassi che chiarisce i punti di forza di questa piccola rivoluzione.
Come sempre l’internet è fucina di confronti anche molto accesi. Ma tra tutti i commenti pubblicati in questi giorni quello più sensato sembra quello di Federico che scrive “non ho ancora provato la nuova viabilità. A fine sperimentazione credo che si potranno tirare le somme e quello che è negativo tentare di cambiarlo”. Citando Manzoni il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune. A noi la scelta da che parte stare.