Siamo giunti alla fine di questo ciclo di Slang, che è però soltanto il primo: i diari degli anni ’80 ritrovati in un borsone hanno ancora parecchi segreti da raccontare, infatti.
E si chiude con una dichiarazione di “edonismo reaganiano” al suono di una hit dei Flock of Seagulls, accompagnata dai ricordi di due feste di Capodanno: quella casalinga, semplice ma elettrizzante, che inizia con l’unico singolo dei Two Minds Crack, e quella che segna l’inizio di un amore impossibile, al suono di una cover di Marvin Gaye cantata da Joe Cocker.
Grazie a chi ci ha ascoltato, agli amici con cui ho creato Slang tanti anni fa, a chi lo ha reso possibile. E, soprattutto, a Igor (qualcuno sa il perchè)